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confort-termicoLa contabilizzazione e ripartizione dei consumi del calore è un sistema tecnologico, ampiamente utilizzato in altri paesi del nord europa, che nei condomini con impianto di riscaldamento centralizzato permette a fronte di una regolazione autonoma della temperatura in ogni unità immobiliare di suddividere le spese in proporzione a quanto consumato.
In questo modo si puo' ottenere un risparmio sul consumo di combustibile che varia tra il 10% e il 30% all'anno. L'intervento è possibile anche negli edifici di vecchia costruzione impiantistica, con un costo complessivo che si aggira sul migliaio di euro per unità immobiliare proporzionale al numero di radiatori.
Questo sistema assomma i vantaggi dell'impianto centralizzato con quelli dell'impianto individuale. In sostanza, questa tecnologia permette di gestire in modo autonomo il riscaldamento del proprio appartamento, senza che ciascuno abbia dentro casa una caldaia autonoma. La caldaia rimane sempre unica per tutto il condominio, ma ogni proprietario/occupante ha la possibilità, attraverso particolari dispositivi, di spegnere, ridurre o aumentare (entro il limite di legge di 20 gradi in media, piu' due di tolleranza) la temperatura del proprio appartamento, ufficio o negozio. Grazie a contatori individuali, ciascuno paga solo il calore che ha effettivamente consumato. Si tratta di installare un sistema di apparecchiature che misurano (contabilizzano) la quantità di calore effettivamente consumata in ogni appartamento e consentono di regolare le temperature della parte di impianto che è al servizio di ogni alloggio. Il tipo di apparecchiature da installare ed i relativi costi dipendono molto dal sistema di distribuzione dell'impianto e dal grado di automatismo della gestione che si vuole realizzare.
 
In lombardia l'installazione è d'obbligo con scadenze graduali dettate dalla delibera regionale, al fine d'avere un impianto a regola dell'arte si deve predisporre il progetto di contabilizzazione del calore che prevede congiuntamente l'installazione e l'adozione in tutto il condominio di quattro elementi fondamentali: la termoregolazione, la contabilizzazione, l'adeguamento della centrale termica e il servizio di ripartizione dei consumi con nuova tabella millesimale del fabbisogno termico dell'appartamento.
 
Per un miglior servizio e fornire un ottimo prodotto abbiamo scelto negli anni Honeywell e per questo siamo diventati partner energy saver Honeywell per quanto concerne la ripartizione del calore e il risparmio energetico.
 


riscaldamento

La termoregolazione

Su tutti i corpi radianti si installa una valvola termostatica che permette la regolazione della temperatura ambiente per ambiente. La valvola termostatica modulerà il la portata d'acqua nel radiatore strozzando il passaggio fino a chiudere l'afflusso d'acqua calda al raggiungimento della temperatura desiderata nell'ambiente. Questo sistema permette lo sfruttamento degli apporti gratuiti d'energia derivanti dal sole (radiazione solare) e quelli interni quali la presenza di persone e/o corpi o elettrodomenstici scaldanti. Senza queste valvole si avrebbe un sovrariscaldamento degli ambienti con questi apporti gratuiti senza un beneficio di risparmio. Inoltre le valvole permettono una uniforme distribuzione delle temperature in tutto l'edificio.
 
 
 
 
 

ripartitoreLa contabilizzazione

Su tutti i corpi radianti verrà installato un contatore di calore elettronico che consente di rilevare il consumo di ogni radiatore. L'installazione è semplice e l'intervento, pur necessitando di tecnici specializzati, è veloce e non necessita di lavori di muratura o cablaggi. La trasmissione di dati avviene via radio dal modulino posto sul radiatore ad una centralina posta nelle zone comuni, questo per evitare l'accesso negli appartamenti per le letture.

 

 

 


circolatore_inverterL'adeguamento della centrale termica

Per regolare le variazioni di portata dovute all'apertura e alla chiusura delle valvole termostatiche ed evitare conseguenti  malfunzionamenti e sbilanciamenti dell'impianto, è consigliabile l'installazione in centrale termica di un circolatore a portata variabile. In alternativa, per gli impianti più piccoli, è sufficiente l'installazione di una valvola di sfioro (by-pass) tra andata e ritorno.
 
 
 
 
 
 
 

centralizzazione

Il servizio di ripartizione dei consumi

Al termine della stagione le spese condominiali di riscaldamento sono ripartite tra le unità immobiliari in proporzione alle letture dei contatori di calore. Una parte della spesa, a discrezione del condominio, continua ad essere suddivisa secondo i criteri millesimali (quota fissa),  compensazione dei costi comuni e delle dispersioni di calore dell'impianto di riscaldamento.

 

 

 

 


graficoLa gradualità del cambio di ripartizione

Fondamentale è procedere gradualmente al cambio della ripartizione per far si che i condimini si abituino ad ottimizzarsi e gestirsi le temperature. Di norma si parte con un 50%/50% per arrivare fino ad un 30% di fisso e un 70% contabilizzato. Da esperienze passate si è notato che il risparmio a regime lo si ottiene dalla terza stagione, nella prima stagione i condomini non hanno ancora ben presente cosa e come ottimizzare il proprio confort cosa che si apprende man mano durante l'utilizzo. Di fatto si puo' presumibilemente prevedere un risparmio del 12% fin dalla 1° stagione per passare ad un 22% nella seconda e andare a regime con fino ad un 30% dalla terza stagione in avanti.

 
 
 

risparmioRISPARMIO ECONOMICO

Con un impianto di contabilizzazione del calore e termoregolazione il condominio realizza un risparmio medio annuale sul combustibile utilizzato dalla caldaia compreso tra il 10% e il 30% rispetto alla situazione anteriore all'installazione; questo a fronte di una spesa d'installazione variabile tra i 100 e i 200 euro per termosifone e ad un canone di gestione attorno a 5 euro l'anno. L'investimento per la termoregolazione dei caloriferi (installazione delle valvole termostatiche) ha una durata indefinita mentre i ripartitori di calore hanno una batteria della durata di 10 anni, dopo i quali devono essere sostituiti (ad un costo pari a circa la metà della spesa totale, ma in costante diminuzione dati gli avanzamenti tecnologici del settore). Da non sottovalutare il fatto che mentre i costi d'installazione sono costanti, il trend dei prezzi energetici è costantemente in crescita, con un evidente effetto additivo sui risparmi potenziali derivanti dall'installazione del sistema di contabilizzazione. Il forte risparmio deriva da due fatori fondamentali, il primo legato agli apporti gratuiti energetici che vengono sfruttati grazie alle valvole termostatiche, il secondo è la possibilità di gestirsi sia la temperatura desiderata sia la possibilità di "spegnere" il riscaldamento negli orari in cui non serve. Si ricorda che un impianto autonomo, solitamente spende meno di uno centralizzato solo se gli orari di funzionamento sono nettamente inferiori, la contabilizzazione permette di gestire come se fosse autonomo l'impianto e quindi di beneficiare totalmente dei vantaggi dell'autonomo ma mantenendo anche i privilegi dell'impianto centralizzato.
 

confort-termicoCOMFORT

In ogni unità immobiliare l'utente ha la possibilità di regolare la temperatura secondo le proprie esigenze nel rispetto dei limiti di legge e secondo i propri orari, ponendo fine alle discussioni condominiali sulla regolazione della caldaia. Inoltre il sistema di termoregolazione permette un'automatica equilibratura della circolazione dell'acqua, permettendo agli utenti più vicini alla centrale di diminuire l'erogazione del calore senza aprire le finestre; questo a favore degli utenti piu' sfaforiti, dove l'acqua calda arriva in temperatura permettendo il riscaldamento di unità immobiliari cronicamente fredde. Sucessivamente si puossono adottare sistemi di regolazione piu' sofisticati dove si possono gestire orati e zone come il tutto via radio senza bisogno di interventi ne murari  ne idraulici.

 
 
 

equitEQUITA'

Ogni utente paga per quello che consuma, proprio come nella gestione di un riscaldamento autonomo; è comunque previsto che una quota complessiva della spesa di riscaldamento sia ripartita secondo criteri millesimali, a compensazione dei costi comuni di manutenzione, del calore ceduto alle parti comuni e a garanzia del servizio reso.

 

 

 

 


ambienteTUTELA DELL'AMBIENTE

Il sistema è sicuramente apprezzato dalle persone sensibili alle tematiche ambientali e rispettose dei risparmi energetici, visti gli ingenti risparmi indotti sull'uso di combustibili fossili e la conseguente diminuzione di emissione di sostanze nocive nell'aria quali anidride carbonica e altri inquinanti. Per rendersi conto della potenzialità del sistema, si consideri che è stato stimato che per una famiglia media il risparmio energetico indotto dalla contabilizzazione del calore è pari a 70 volte quello che deriva dall'uso di una lavatrice di classe energetica A rispetto ad un'altra di classe energetica C.

 

 

 


detrazione-55DETRAZIONE FISCALE

Lo stato italiano prevede il recupero in 10 anni del 50% del costo sostenuto per l'impianto di contabilizzazione del calore; il rimborso avviene sotto forma di detrazione IRPEF per le spese di ristrutturazione (trattasi infatti di intervento finalizzato al risparmio energetico). Se ad esempio una famiglia spende 1000 euro per l'impianto di contabilizzazione, 500 euro vengono rimborsati dallo Stato (50 euro l'anno per 10 anni). Le leggi finanziarie 2007 e 2008 e suio aggiornamenti hanno esteso la detrazione fiscale al 65% in 10 anni in caso di contestuale sostituzione della caldaia con uno dei nuovi modelli a condensazione.

 

 


 iva_10IVA AGEVOLATA

Col decreto Bersani è stato reintrodotto il regime IVA agevolato al 10% per le ristrutturazioni edilizie, tra cui rientra anche questo genere di intervento. Decreto Legge 223/2006. Queste stesse agevolazioni sono state confermate dalla Legge Finanziaria 2007, comma 387.

 

 

 

 


sicurezza-caldaie-300x300SICUREZZA

Rispetto ad un impianto autonomo tradizionale con caldaietta, la caldaia rimane centralizzata con conseguenti vantaggi per i controlli periodici imposti dalla legge, per la sicurezza degli utenti e un sicuro minore dispendio di energie e potenze inpegnate.

 

 

 

 


efficienza-energeticaEFFICIENZA ENERGETICA

Si prenda ad esempio un condominio con 10 unità immobiliari che si vogliano dotare di riscaldamento autonomo. Una soluzione con 10 caldaiette autonome è energeticamente meno efficiente e più dispendiosa rispetto ad una soluzione con un unica caldaia centralizzata: a parità di combustibile utilizzato, la caldaia centralizzata fornisce certamente più calore della somma di 10 caldaiette autonome.

 

 

 

 


orologio_sole_lunaORARIO D'ACCENSIONE

Come previsto dal D.P.R. 412/1993, la termoregolazione individuale consente l'accensione dell'impianto di riscaldamento centralizzato a completa discrezione dell'assemblea di condominio, senza dover più sottostare alle disposizioni orarie normalmente previste per gli impianti centralizzati.

 

 
 
 


LEGGE 10/1991: l'approvazione della contabilizzazione del calore in assemblea di condominio

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Questa è la legge base sul contenimento e risparmio dell'energia nel campo del riscaldamento prende in considerazione tutti gl aspetti riguardanti l'impiantistica del riscaldamento anche condominiale. Per quanto concerne la contabilizzazione del calore, si segnala in particolare l'art. 26 comma 5, che recita testualmente: "Per le innovazioni relative all'adozione di sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del calore e per il conseguente riparto degli oneri di riscaldamento in base al consumo effettivamente registrato, l'assemblea di condominio decide a maggioranza, in deroga agli articoli 1120 e 1136 del codice civile". In merito a questo è bene osservare che in altri punti della stessa legge, per altri interventi considerati dalla stessa legge, il legislatore fa riferimento a maggioranze diverse che considerano anche le quote millesimali, mentre su questo punto è stato tralasciato qualsiasi riferimento esplicito a maggioranze diverse da quella delle teste presenti all'assemblea regolarmente convocata.

Pertanto, in un'assemblea condominiale in seconda convocazione - regolarmente convocata solo con almeno 1/3 delle quote di proprietà, rappresentate da almeno 1/3 dei partecipanti al condominio - si può deliberare la contabilizzazione del calore con il voto della metà più uno dei presenti all'assemblea. Resta anche il vincolo del voto favorevole di almeno 1/3 delle quote di proprietà del condominio, necessario per qualsiasi delibera condominiale. Questa interpretazione è stata confermata anche dalla Sentenza 39236 del 11/12/2000 del Tribunale di Roma, sentenza che sarà presto pubblicata su questo stesso sito.

 

SENTENZA CAUSA 1452/1999 TRIBUNALE DI SANREMO: installazione dell'impianto di contabilizzazione del calore in condominio con regolamento di natura contrattuale

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Questa sentenza del giudice Pardo di Sanremo evidenzia come la maggioranza semplificata richiesta dalla sopra menzionata legge 10/1991 per l'installazione del sistema di contabilizzazione del calore, resta valida anche per quei condomìni con regolamento di natura contrattuale, cioè con contratti d'acquisto che prevedano la ripartizione delle spese di riscaldamento secondo tabelle millesimali predefinite e modificabili solo con il consenso dell'unanimità delle quote millesimali.
 
 

NORMA UNI 10200/2005: norme tecniche sull'installazione e il servizio di contabilizzazione del calore

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Questa norma italiana prende in considerazione praticamente tutti gli aspetti relativi alla tecnica e alla gestione della ripartizione delle spese di riscaldamento con impianto di contabilizzazione. La norma non ha forza di legge, ma può essere molto utile in sede contrattuale per regolare il rapporto tra il condominio e chi installa e gestisce la contabilizzazione.
 
 

NORMA EN 834: norme tecniche sui ripartitori di calore
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Questa norma europea descrive le caratteristiche tecniche che si richiedono agli apparecchi elettronici per la contabilizzazione indiretta del calore (contatori di calore, ripartitori di calore o contabilizzatori che dir si voglia).

 
 

D.P.R. 412/1993: orario di accensione dell'impianto centralizzato con impianto di contabilizzazione del calore
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Questo decreto contiene indicazioni attuative rispetto alla Legge 10/1991 precedentemente citata. In particolare, all'art.9 comma 6 punto E, si spiega che, in deroga al decreto stesso, è consentito mantenere acceso l'impianto di riscaldamento centralizzato 24 ore su 24 qualora nel condominio sia possibile la regolazione autonoma della temperatura all'interno delle unità immobiliari.

 
 

D.P.R. 551/1999: obbligatorietà della contabilizzazione del calore
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Questo decreto prende nuovamente in esame l'impiantistica dei sistemi di riscaldamento. L'art. 5 rende obbligatoria la contabilizzazione del calore negli edifici di nuova costruzione. Si fa presente che in questi casi è tecnicamente ed economicamente più vantaggiosa la contabilizzazione diretta del calore (un solo contatore per ogni unità immobiliare).

 
 

Decreti legislativi 192/2005 e 311/2006: obbligo valvole termostatiche
311/2006

I 2 decreti legislativi prendono in considerazione una serie di aspetti tecnici sul rendimento energetico in edilizia, rettificando anche alcune parti della precedente Legge 10/1991. Relativamente alla contabilizzazione del calore, l'allegato I del 192/2005 e l'allegato I-11 del 311/2006 impongono l'installazione delle valvole termostatiche in tutto il condominio nel caso di ristrutturazione dell'impianto termico.
 
 

 
D.L. 223/2006: agevolazioni fiscali per l'installazione dell'impianto di contabilizzazione del calore

normative nazionali

Questo decreto, noto al pubblico come Decreto Bersani, all'art. 35 commi 19, 20, 35ter e 35quater prende ancora una volta in considerazione le agevolazioni fiscali concesse per alcune opere di ristrutturazione edilizia, tra le quali rientra certamente la contabilizzazione del calore, in quanto intervento finalizzato al risparmio energetico. In particolare il decreto reintroduce l'IVA agevolata al 10% e la possibilità di recuperare in 10 anni il 36% del totale della spesa sostenuta, sotto forma di detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi. Il periodo di recupero è ridotto discrezionalmente a 3 o 5 anni per chi abbia già compiuto 75 anni d'età. Queste stesse agevolazioni sono state prorogate anche per l'anno 2007 (Comma 387 della Legge Finanziaria 2007) e per l'anno 2008 (Comma 17 della Legge Finanziaria 2008).

 
 

 
Legge Finanziaria 2007: detrazione fiscale del 55%

normative nazionali

La legge finanziaria 2007, nei commi da 344 a 349, concede una detrazione fiscale del 55% in 3 anni relativamente ad alcuni interventi finalizzati al risparmio energetico. La contabilizzazione del calore rientra tra questi interventi, ma solo rispettando le condizioni dettate dal comma 344 (raggiungimento di una determinata soglia di efficienza energetica dell'edificio, che si può conseguire tramite una serie di interventi che rientrano tutti nell'agevolazione) oppure dal comma 347 (installazione di caldaia a condensazione, si veda in particolare l'art. 9 del decreto attuativo). A nostro avviso, relativamente al comma 347, la contabilizzazione viene agevolata solo in caso di contestuale installazione di caldaia a condensazione. Ciò che è assolutamente chiaro, relativamente al comma 347, è che per ottenere il 55% sulla caldaia a condensazione è necessario installare le valvole termostatiche, mentre la contabilizzazione, pur non essendo obbligatoria, rientra certamente tra gli interventi agevolabili col 55% insieme alla caldaia, alle valvole termostatiche, alla pompa a prevalenza variabile e a tutti gli altri indicati dettagliatamente nel decreto attuativo.

 

I tetti di detrazione indicati sono ad personam e non costituiscono quindi un limite oggettivo per sfruttare la detrazione. Per le detrazioni di importo elevato il limite potrebbe essere invece costituito dall'impossibilità di detrarre un importo superiore alla tassazione diretta annuale del contribuente, con riferimento ovviamente ai soli contribuenti con redditi bassi, come ad esempio gli anziani pensionati. Per tale ragione la detrazione del 36% sulle ristrutturazioni edilizie, tuttoggi in vigore (si veda il comma 387 della Legge Finanziaria 2007), potrebbe risultare più vantaggiosa in taluni casi, poichè la detrazione è spalmata su 10 anni, consentendone l'effettivo esercizio anche ai redditi più bassi.

 

Infine si fa presente che per ottenere il 55%, pur non essendo necessaria alcuna autorizzazione da parte di organismi tributari come invece accade per il 36%, la legge prescrive una serie importante di adempimenti e di certificazioni tecniche (certificazione energetica dell'edificio) che devono essere tenute agli atti.

 

Per informazioni precise e procedure da seguire sull'agevolazione del 55% raccomandiamo la visita al seguente sito: www.55percento.it.

 

 
Legge Finanziaria 2008: detrazione fiscale del 55%

normative nazionali

La legge finanziaria 2008, nei commi da 17 a 21, proroga per gli anni 2008, 2009 e 2010 le agevolazioni del 36% e del 55% con le modalità e nei limiti già previsti dalla finanziaria 2007 (si vedano qui sopra tutti i dettagli in proposito). Il comma 20 sembrerebbe estendere l'agevolazione del 55% anche a caldaie non a condensazione, ma è necessario attendere la pubblicazione del decreto attuativo per conoscere i requisiti tecnici per l'agevolazione.
 
 

 
Decreto Anticrisi 2009: detrazione fiscale del 55%

normative nazionali

Il decreto 185/2008 prevedeva di fatto l'abolizione dell'agevolazione fiscale del 55% prevista dalle precedenti Leggi finanziarie, con valore retroattivo relativamente alle spese sostenute nel 2008, scatenando le proteste di tutti gli operatori del settore. Il decreto è stato convertito nella legge 2/2009 e fortunatamente governo e parlamento hanno fatto marcia indietro: all'art. 29 non si toccano le detrazioni fiscali maturate fino al 2008 compreso, mentre per gli anni successivi è prevista una dilazione su 5 anni anzichè 3 e viene introdotto l'obbligo di informativa all'Agenzia delle Entrate.
 
 

 
NORMA EN 442/1999: norme tecniche sulla determinazione della potenza radiante dei termosifoni

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Questa norma europea, alla quale si attengono tutti i produttori di termosifoni, regola la determinazione della potenza radiante dei termosifoni. Si tratta di un dato estremamente importante in fase di installazione dell'impianto di contabilizzazione, poichè tutti i calcoli di consumo dei contabilizzatori usano questo dato di base. Per recuperare questi valori si può fare riferimento al sito Internet del produttore del termosifone. Si fa presente che la potenza termica di un termosifone è esprimibile in diverse unità di misura ma, in sede di contabilizzazione del calore, è opportuno riferirsi alla potenza espressa in Watt a 60° di differenziale di temperatura tra ambiente e acqua dell'impianto, secondo quanto prescritto dalla sopra menzionata norma UNI 10200/2005.

 
 

Normative tecniche e contabili adottate in Svizzera

In questo documento, tratto dal sito Internet www.bfe.admin.ch, si possono trovare alcune convenzioni tecniche e contabili utilizzate in Svizzera per la contabilizzazione del calore. In particolare a pagina 12 e a pagina 24 è illustrato il cosiddetto "metodo della riduzione", un sistema di coefficienti correttivi che, applicati alle letture dei ripartitori di calore, riducono artificiosamente il consumo delle unità immobiliari più esposte che fanno da cappotto a tutte le altre (caso tipico: l'ultimo piano dell'edificio).

 
 

 
 D.G.R. Lombardia 8/8745: Obbligo di contabilizzazione del calore per la Regione Lombardia

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Con questo decreto della Giunta Regionale del 22/12/2008 la contabilizzazione del calore negli edifici diventa d'obbligo in Lombardia; all'art. 6 comma 7 si prevede infatti l'installazione dell'impianto di termoregolazione e contabilizzazione del calore in caso di sostituzione del generatore dell'impianto termico.
 
 

 
D.P.R. 59/2009: Obbligo di contabilizzazione del calore per impianti con distribuzione non equilibrata

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Questo decreto, noto tra gli addetti ai lavori in quanto disciplina la certificazione energetica degli edifici, obbliga alla termoregolazione e contabilizzazione del calore nel caso in cui l'edificio con impianto centralizzato abbia dei locali che superano i valori massimi di temperatura consentiti dalla legge; l'installazione del sistema deve avvenire tassativamente solo in caso di sostituzione del generatore di calore. Si veda in particolare l'art. 4, comma 6, punto E del decreto.